• «A fior di labbro». La parola di Sbarbaro tra «voce» e «silenzio» – seconda parte

    di Andrea Lombardi * Se le ragioni dell’abbandono della poesia da parte di Sbarbaro vanno rintracciate in Pianissimo è perché «voce» e «silenzio» non costituiscono soltanto le due strade al crocevia delle quali sorge la particolare parola di quest’opera, ma anche perché essi si configurano come veri e propri oggetti… Continua⇢

  • «A fior di labbro». La parola di Sbarbaro tra «voce» e «silenzio» – prima parte

    di Andrea Lombardi * non so perché, ho sempre sperato poco dalla poesia, l’ho sempre considerata per un intermezzo, un episodio. Sento che mi abbandonerà, ma non solo: mi lascerà nelle braccia della prosa, nella quale spero molto di più[1]. Questa dichiarazione, risalente agli anni di Pianissimo, getta implicitamente luce… Continua⇢

  • Lou Reed, The Bed. Una riscrittura

      Questo è il posto dove si sdraiava quando andava a letto, la sera E questo è il posto dove abbiamo concepito i nostri bambini la notte le candele lo illuminavano vivaci E questo è il posto dove si è tagliata le vene quella notte fatale e assurda – E… Continua⇢

  • Tommaso Di Dio, quattro poesie

      * Con gli anni la vita si complica si confonde si immischia la certezza non si dà nelle mani mai. Le persone dilatano s’allargano rughe pance gli anni sono ricordi nel parco la stessa strada che continui a fare e rifare e gli alberi. Dentro il ventre di una… Continua⇢

  • Galway Kinnell, Il fuoco di olivo

    Da “Nuovi poeti americani”, curatela e traduzione  di Elisa Biagini, Einaudi 2006. * * Aspetta * Aspetta, per adesso. Diffida di tutto se devi. Ma fidati delle ore. Non ti hanno forse portato ovunque, fino a adesso? Eventi personali si faranno nuovamente interessanti. I capelli si faranno interessanti. Il dolore… Continua⇢

  • Stefano Dal Bianco, Fra la vita e la poesia

    da “Scarto minimo”, n. 5, giugno 1989.  * * Quel che è ora cagione a te di tanta tristezza avrebbe potuto esserlo piuttosto di tranquillità. Ti ha lasciato colei dalla quale nessuno potrà mai vivere sicuro di non essere abbandonato. De Consolatione Philosophiae, detto della Fortuna * È solo quando… Continua⇢

  • Willem van Toorn, Gioco di simulazione

    da “Paesaggi”, traduzione dall’olandese di Franco Loi, Edizioni del Leone 2001.  * * Gioco di simulazione *  La pianura del polder dietro la tua testa, un paesaggio in cui nuvole, un aereo, macchine sono fissate nel loro movimento. Fossi almeno privo di pudore come negli anni passati: tracce di bolle… Continua⇢

  • Robert Wyatt, Sea Song. Una riscrittura

    * per A. Sembri diversa ogni volta, quando arrivi con le tue creste spumose e la tua pelle brilla leggermente sotto la luna, un po’ pesce, un po’ focena, un po’ cucciolo di capodoglio… Dimmelo: sei mia? E io, sono abbastanza tuo per giocare con te? Scherzi a parte, di… Continua⇢

  • Marco Villa, Il compromesso

    Voci fuori campo * Li odiavo si davano così, come un niente, a quella cosa schifosa e ridicola, alla cosa che tradisce, da sempre. Mi pensavo un eroe disprezzato a portare su di sé la loro vergogna, la battaglia solitaria, forse l’unico sveglio in mezzo alla più assurda delle feste,… Continua⇢