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«Io sto qui – non posso fare altro»: una lettura di “Kamen’” di Osip Mandel’štam
di Pietro Cardelli * Introduzione Quando Kamen’ viene pubblicato per le edizioni «Akmè» nel marzo 1913 a Pietroburgo, Mandel’štam è già un personaggio affermato dell’Intelligencjia russa del tempo. Dopo aver completato gli studi in Europa, tra Parigi e Heidelberg, il poeta ebraico era infatti tornato in Russia, dove si era inserito… Continua⇢
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Ciro di Pers, Sonetti
a cura di Marco Malvestio * Mentre vuoi riparar del tempo il danno, il tempo, o Lidia, inutilmente spendi; quell’ore stesse ch’a lisciarti attendi per giovane parer, vecchia ti fanno. I mentiti color forza non hanno di destar, di nutrir d’amor gl’incendi; cedi, cedi pur vinta e l’arme rendi, ché invan… Continua⇢
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Orazio, Odi. Esercizi per false traduzioni di Tommaso Di Dio, parte III
di Tommaso Di Dio [La terza parte del progetto di “false traduzioni” che Tommaso Di Dio ha intrapreso su alcune Odi di Orazio, accompagnata da una nota introduttiva. Qui la prima e la seconda parte.] Queste, più che vere e proprie traduzioni, si propongono al lettore come viraggi, o, se si vuole,… Continua⇢
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Myra Jara, Inediti
[Traduzione di Carlo Bordini] * Carlo mi porterà un giorno a una festa in una galassia sarà una festa su una nube con vecchi dei io starò su un letto con la radio accesa con in mano una sigaretta e una caramella nella mia mente la vecchiaia si mischierà con tutto… Continua⇢
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Quella somiglianza inconciliabile al canto. Note per una lettura parodica della “Scolta” di Annovi
di Jacopo Rasmi * Come possiamo accogliere La scolta? Come può essere una esperienza decisiva questo libretto, questa “scolticina” – così (mi) scrive – che nella sua trasparenza quasi naïve, si ispessisce e si aggroviglia alla ri-lettura, diviene mole? Nell’operazione poetica di Gian Maria Annovi si sfiora l’intollerabile, forse, si gioca… Continua⇢
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Emanuele Tesauro, Edipo
a cura di Marco Malvestio * (Atto primo, scena prima) * Edipo: Fugge la mesta notte, e dalla notte più mesto uscendo, e paventoso il giorno nuove stragi vedrà, nuove rapine della peste vorace in questi un tempo troppo felici, or desolati alberghi; e aprirà il sol, ciò che la… Continua⇢
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Henri Michaux, Le mie proprietà
Da Henri Michaux, La nuit remue, Gallimard, Paris, 1967 (1935). Traduzione di Carola Borys. * Le mie proprietà Nelle mie proprietà tutto è piatto, non si muove nulla; e se c’è una forma qua e là, da dove viene allora la luce? Nessuna ombra. A volte quando ho tempo, osservo, trattenendo il… Continua⇢
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Genesis – More Fool Me. Una riscrittura
* Eccomi qui: a buttare le mattine dal momento in cui te ne sei andata. Tutto questo tempo a dormire da solo senza sapere da che lato girarmi. E invece eccoti tu, ancora sicura di avere la ragione, consapevole che sarei stato io il primo a cedere, e tu la… Continua⇢
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Cosa sia la poesia: ipotesi in congiuntivo sul bolo alimentare
di Bernardo Pacini [Questo brano è apparso sull’ultimo numero di Blare Out] Ho sempre avuto il terrore di cominciare un discorso o un testo con il sintagma “La poesia è”, e grazie al cielo anche stavolta mi è andata bene. Ma rimane il fatto che la poesia sia qualche cosa e,… Continua⇢
