[“Catedral Italiana” è il nuovo libro di poesie di Myra Jara Toledo, uscirà in Perù nel prossimo autunno. Pubblichiamo un’anteprima del libro – scritto in spagnolo, inglese e italiano – con traduzione di Adrián Angulo Ramis.]
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en mi vida todo es una caída. los poemas son caídas, el abismo. esa es la belleza que he podido almacenar en treinta años; una vez caí por años, caer es imitar a los pétalos, o las arenas.
salir desnuda en una ensoñación. es una gracia que yo sea frágil
mi abuelo salía desnudo en una ensoñación, el Alzheimer lo había decapitado, la desnudez es parte de los sueños y
las
caídas son los sueños profundos de los sueños
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El veintitrés de Noviembre de 2008 un hombre cuyo nombre no puedo mencionar asesinó a M. O.
Su muerte fue registrada por varias cadenas de noticias en Estados Unidos, que documentaban hasta cierto detalle el asesinato, encontré en ellas una única foto en primer plano de su asesino
El rostro de ese hombre ocupó de manera absoluta mi mente. googleé su nombre. me mareé, vomité.
Cuando cumplí quince años M y yo vivimos juntas por un tiempo.
La última vez que la contacté fue en Nueva York, cuando comencé a enfermarme de anorexia y decidí vivir en Alemania
Hice muy bien en irme lejos con la enfermedad. me habría matado estar enferma al lado de gente que conocía. me habría matado el amor excesivo de alguna gente
No le conté a nadie que sabía de la muerte de M. yo acababa de volver al Perú a casa de mis padres. estaba muy enferma. estaba paralizada y en perenne pánico
Dormía en el día y en las noches salía de la casa. una vez fui al mar, me impresionó la luna sobre el agua. fue como una primera visión hacia la vida
Unos días después de saber de la muerte de M, mis padres me trasladaron a una clínica psiquiátrica en Lima contra mi voluntad
Ahí viviría por dos años y medio
Comencé esa etapa de mi vida desplazándome en los pasadizos de la clínica. comencé mi etapa en la clínica con la sensación sobre M y su muerte
La sensación de su muerte era móvil, flexible, me ayudó a sobrevivir el trauma del inicio de la clínica. Su muerte, la belleza física de M, la fuerza de su muerte, la impresión sobre el mar. Desaparición y silencio
Me olvidé de ella en poco tiempo, pero la desplacé a mi memoria como un secreto
Fue uno de los primeros de los secretos que escondí en mi mente en ese período.
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I turn my fragility into power, I turn my fragility into more fragility, I turn my fragility
This system, this intricate structure of language I am
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Mi manca Roma perché io sognavo dentro le chiese
E il passato del mondo e’ un sogno prezioso
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Italia, sei odio e bellezza
Io che sono superiore a te ma
Sono fragile
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Estoy echada en la cama. Estoy desnuda y débil. Hace unos minutos estaba dormida. Mi tía ha muerto, me mira, o no me mira, pero está sobre mí. Su alma está sobre mí.
Mi madre y yo estamos vivas.
Estoy agotada, me siento muy frágil
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No sé cómo hice
No recuerdo todo
Salí de la clínica donde estaba
Me fui
Después de tres años
Entre la timidez
Salí sola
Caminé
Sin nadie en la mente
Sólo yo
Mi imagen
Yo soñé esa imagen
La vi siempre iluminarse
Yo vi
Recordé
Las ciudades, el frío
Mi departamento
Yo sentí siempre
El pasado
Me iluminé
En el pasado
Tuve ese tipo de pasión
Vi
Mi alrededor
Una cama
Vieja e incómoda
Naúseas, delgadez
Personas siempre durmiendo
Ahí amé
A Santiago
Él me cuidaba
Me visitaba
Me veía brillar
Los dos más jóvenes
Los dos ayer
Y mis amigas
J, T, E
Las chicas más alejadas y más sólidas
Aún así
Yo estaba sola
Sin ellas tres
En la contradicción
Siendo la única
Entre miedo
Y sueño
Y egocentrismo
No planeé mi primer intento de salir, pero
Planeé el segundo
En soledad
Sensibilidad
Con exactitud
No sé cómo
Una mujer encerrada
Puede ser exacta
Puede crear en la mente
Alguna precisión
Pero yo lo hice
Porque soy bonita
Tengo un espejo de frialdad
Salí por atrás
Me esperaba Samuel
Yo recuerdo preguntarle
En el taxi
Si yo estaba bien
Y recuerdo el dinero que me dio
Los documentos que me ayudó a hacer
El abogado que encontramos
Recuerdo volver a ser
Una imagen clara
Por primera vez en cuatro años
Recuerdo las sábanas muertas entre las hojas
Donde me eché a dormir
Y tuve un sueño
En él hubo una explosión
Una mariposa negra
Salió del fuego
Dio unos pasos
Caminó, me miró
Me desperté
Había dormido con él
Pensé en la mariposa del sueño
Por un tiempo,
Me tomó unos meses
Recordar
A la gente que conocía.
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nella mia vita tutto è una caduta. le poesie sono delle cadute, l’abisso. quella è la bellezza che sono riuscita ad accumulare in trent’anni; una volta caddi per anni, cadere è imitare i petali, o le sabbie.
uscire nuda in un’illusione. è una grazia che io sia fragile
mio nonno usciva nudo in un’illusione, l’Alzheimer lo aveva decapitato, la nudità e parte dei sogni e
le
cadute sono i sogni profondi dei sogni
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Il ventitré Novembre 2008 un uomo che non posso nominare uccise M. O.
La sua morte fu riportata da diverse emittenti negli Stati Uniti, che riportavano qualche dettaglio dell’omicidio, trovai lì un’unica foto in primo piano dell’assassino
Il volto di quest’uomo occupò in modo assoluto i miei pensieri. googlai il suo nome. mi nauseai, vomitai.
Quando compii quindici anni io ed M vivemmo insieme per qualche tempo.
L’ultima volta che la contattai fu a New York, quando iniziai ad ammalarmi di anoressia e decisi di andare a vivere in Germania
Ho fatto molto bene ad andarmene lontano insieme alla malattia. mi avrebbe ucciso essere malata accanto alle persone che conoscevo. mi avrebbe ucciso l’amore eccessivo di certa gente
Non raccontai a nessuno che sapevo della morte di M. ero appena tornata in Perù a casa dei miei genitori. ero molto malata. ero paralizzata e in un panico perenne
Dormivo di giorno e le notti uscivo di casa, una volta andai al mare, mi colpì la luna sull’acqua. fu come una prima visione verso la vita
Qualche giorno dopo aver saputo della morte di M, i miei genitori mi portarono in una clinica psichiatrica a Lima contro la mia volontà
Avrei vissuto lì per due anni e mezzo
Iniziai questo periodo della mia vita aggirandomi per i corridoi della clinica.
Iniziai il mio periodo in clinica con la sensazione di M e della sua morte
La sensazione della sua morte era mobile, flessibile, mi aiutò a sopravvivere al trauma dall’inizio in clinica. La sua morte, la bellezza fisica di M, la forza della sua morte, l’impressione sul mare. Scomparsa e silenzio
Mi dimenticai di lei in poco tempo, ma la depositai nella mia memoria come un segreto
Fu uno dei primi dei segreti che nascosi nella mia mente in quel periodo.
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Io trasformo la mia fragilità in potere, Io trasformo la mia fragilità in più fragilità, Io trasformo la mia fragilità
Questo sistema, questa intricata struttura di linguaggio che sono io
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Sono distesa sul letto. Sono nuda e debole. Qualche minuto fa ero addormentata. Mia zia è morta, mi guarda, o non mi guarda, ma è su di me. La sua anima è su di me.
Sono distesa sul letto. Sono nuda e debole. Qualche minuto fa ero addormentata. Mia zia è morta, mi guarda, o non mi guarda, ma è su di me. La sua anima è su di me.
Mia madre e io siamo vive
Sono esausta, mi sento molto fragile
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Non so come feci
Non mi ricordo tutto
Uscii dalla clinica dov’ero
Me ne andai
Dopo tre anni
In mezzo alla timidezza
Uscii da sola
Camminai
Senza nessuno in mente
Solo io
La mia immagine
Io sognai quella immagine
La vidi sempre illuminarsi
Io vidi
Ricordai
Le città, il freddo
Il mio appartamento
Io sentii sempre
Il passato
Mi illuminai
Nel passato
Ebbi quel tipo di passione
Vidi
Intorno a me
Un letto
Vecchio e scomodo
Nausee, magrezza
Persone sempre addormentate
Lì amai
Santiago
Lui si prendeva cura di me
Mi veniva a trovare
Mi vedeva luccicare
Tutti e due più giovani
Tutti e due ieri
E le mie amiche
J, T, E
Le ragazze più distanti e più solide
Eppure
Io ero da sola
Senza loro tre
Nella contraddizione
Essendo l’unica
Fra paura
e sonno
ed egocentrismo
Non pianificai il mio primo tentativo di uscire, ma
Pianificai il secondo
Nella solitudine
Sensibilità
Con esattezza
Non so come
Una donna racchiusa
Possa essere esatta
Possa creare nella mente
Qualche precisione
Ma io lo feci
Perché sono bella
Ebbi uno specchio di freddezza
Uscii da dietro
Mi aspettava Samuel
Io ricordo di avergli chiesto
Nel taxi
Se io stessi bene
E ricordo il denaro che mi diede
I documenti che mi aiutò a fare
L’avvocato che incontrammo
Ricordo il tornare a essere
Un’immagine chiara
Per la prima volta in quattro anni
Ricordo le coperte morte tra le foglie
In cui sono andata a letto
E feci un sogno
In esso c’era un’esplosione
Una farfalla nera
Usciva dal fuoco
Dava alcuni passi
Camminava, mi guardava
Mi svegliai
Avevo dormito con lui
Pensai alla farfalla del sogno
Per un periodo,
Ci misi alcuni mesi
A ricordare
La gente che conoscevo.
Per scaricare il pdf, clicca qui.
L’opera in copertina, di Martina Yara Pasquali, è cio che rimane – cristalli – inchiostri e pigmenti su carta – 2019.
Ricordi gli amori passati, gli amori perduti,
alcuni forse senza dolore, altri lenti
nel rimarginarsi delle ferite, nel mettere fine
al racconto del cuore.
Ricordi ore col tremore dell foglie,
quando si agita il vento e tutto diviene incerto.
Tornano notti insonni, cavalli inquieti al passo,
desiderosi di galoppo, di sorpasso..
Questo quando si sfuoca il giorno
e le ombre si fanno strada, mentre percorri strade
insanguinate dalle foglie di un autunno che si spegne.
I ricordi a uno a uno li raccogli e li rivivi dentro.
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