Pubblichiamo oggi una selezione di testi inediti di Lorenzo Carlucci, che ringraziamo, tratti da una serie più ampia scritta tra il 22 ottobre e il 21 novembre 2021.
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Care ginocchia
«Lector, intende: laetaberis»
Scusate
Scusate sono un po’ scosso. Da cose diverse, le cose.
Dai talebani, dai cellulari. Scusate sono un po’ scosso.
Da diverse cose. E poi mia moglie. Le piace giocare.
Qualcosa mi chiama più in alto.
Qualcosa mi chiama più in alto. Ho negato.
La molteplicità dell’esistenza. Mi sono
Accampato in spazi astratti.
La luce. Qualcosa. Mi chiama più in alto.
Oltre te. Oltre gli uomini. Oltre.
Scusate ma sono un po’ scosso. Troublé.
L’acqua bianca è agitata. L’occhio compie
Infinitesime deflagrazioni universali.
Un gancio mi tira. Ho un gancio
Nel petto. Mi tira
Verso il Nome di Dio.
Verso il nome del padre.
Che ignoro. Conosco però
La trazione. Mi candido candido
A capocantiere di Dio.
Ho le mani sporche di sperma
Sporche di inchiostro ho le mani
Sporche di sangue
Per lavarle le immergo
Nello sperma
Nel sangue
Nell’inchiostro.
Ho le mani sporche di neve
E l’anima di neve sporca
Più la tocco con le mani
Più la sporco. Che pasticcio.
Che guaio che pasticcio. Qualcosa
Mi tira più in alto o di lato o altrove
Qualcosa mi tira mi dice qualcosa.
Lo ignoro. Mi ignoro. Ti ignoro.
La perseveranza
In questa ignoranza
Mi porterà forse a qualcosa.
Questa la fede mia le fedi d’oro
Vendute al banco dei pegni.
I disegni dei figli
I miei disegni
I bambini
Schedati in case sopite.
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Per E.
V’è traccia anche di te nella mia vita
Se pure è traccia indegna e tu
hai il nome più bello
il nome più brutto di tutti
che nessun uomo sopporta.
Dio con noi Dio
Con te con me con mia moglie
Tu con mia moglie
Che baci le sue labbra
V’è traccia anche di te nella mia vita
Ma la mia vita è nulla
Un grumo
Dunque v’è traccia anche di te nel nulla
E del nulla in te vi è traccia
Dio con mia moglie tu
Con me che baci
Le mie labbra di vecchio senza amici
Versa garzone il vino nella coppa!
Dio crea il mondo eternamente
Liberamente
Per questo
Il problema del male non si pone.
Imbraccerò il khalashnikov
Contro le server house.
V’è traccia anche di te nel nulla.
V’è traccia
Di te
Anche nel nulla.
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Cosa si vede
Dalla mia parte della poesia
Si vede una donna
Che sembri tu.
Cosa si vede dalla tua
Parte della poesia?
Dalla mia parte della poesia
Si vede una donna che si muore
Tra due muri strettissimi
E nel petto le cozzano
Due strettissimi muri
Dalla mia parte della poesia si vede anche
Una donna capace di placare
Ogni mia paura dolore e desiderio.
Quella donna sembri tu
Ma non sei tu.
Cosa si vede dalla tua
Parte della poesia?
Dai sollievo al mio cuore portandomi
Dalla tua parte della poesia
Dalla mia parte della poesia
Si vede una donna
Con becchi di cicogna
Ficcàti nel ventre
Con penne di ghiaccio sopite
Tra le scapole in cima
A una schiena bellissima e fragile.
Questa donna ti assomiglia
Ma non sei tu.
Dimmi cosa si vede dalla tua
Parte della poesia.
Ho paura che dalla tua
Parte della poesia
Non si veda nulla.
Sono sicuro che dalla tua
Parte della poesia si vede un uomo
Che balbetta e non sa stringere le cose.
Si vede anche un uomo
Che ha belle mani e suona la chitarra
E ti promette di esserti vicino e sostenerti.
Quell’uomo forse mi assomiglia
Ma non sono io.
Dai sollievo al mio cuore portandoti
Dalla mia parte della poesia.
Metti la mano nella poesia
Girala come una leva.
Ma oh, la maledizione! Se gira
Come una piattaforma la poesia
Io non mi ritrovo dalla tua
Parte della poesia e tu
Non ti ritrovi dalla mia
Parte della poesia
Perché la poesia ha girato
Come una piattaforma
Insieme a noi.
Metti via la poesia
(Ma senza farle male)
E dimmi cosa si vede.
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Alta Lena
L’altro individuo è tutto
L’altro individuo è nulla
Oh dolce, infantile oscillazione.
Accogli l’altro
Senza che questo sia
La negazione della tua esistenza
Né servire né regnare
Accogli l’altro individuo
Tu sei materia della sua
Individuazione lui sia
Materia della tua individuazione.
Senza regnare né servire
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Piena di Grazia
Sii grato per la cura, è gratuita
Va corrisposta con la gratitudine
Perché è grazia, grazia graziosa e intensa
Concentrazione dell’altro su te,
Fatica del chinarsi su di te, per cui
Devi essere altro altrimenti nessuno
Potrà avere cura di te, tu di loro
Di lei, di nessuno.
Senza suggerire («suggest») a nessuno
Neanche all’orecchio a te stesso,
Che ami, che «I loved you the best»,
Amare però nel migliore dei modi.
È gratuita ed è personale, è proprio per te.
Non temerla. È gratuita concentrazione di un altro
Su te, non temerla. Non temerne né
Il manifestarsi né l’eclissi. Nulla
Ti toglierà nulla che non ti possa dare.
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Per scaricare i testi: Lorenzo Carlucci, Care ginocchia
Immagine: Beatrice Zerbato