Alice Oswald – Memorial

Pubblichiamo un estratto da Memorial. Uno scavo dell’Iliade di Alice Oswald, edito da Archinto a cura di Rossella Pretto e Marco Sonzogni.
Ringraziamo l’editore per la gentile concessione.

Alice Oswald è nata a Reading, Berkshire, nel 1966. Ha studiato lettere classiche al New College dell’Università di Oxford e dal 2019 vi è Professor of Poetry. La sua produzione poetica include The Thing in the Gap-Stone Stile (1996), Dart (2002), Woods etc. (2005), A Sleepwalk on the Severn (2009), Weeds and Wildflowers (2009), Memorial (2011), Falling Awake (2016) e Nobody (2019).
Memorial non è una traduzione delle «vicende» dell’Iliade, ma della sua «atmosfera» – ci viene detto nella breve presentazione iniziale –, è una versione che «cerca di recuperare l’enargeia del poema». Oswald spoglia l’Iliade delle sue parti narrative per concentrarsi sulle biografie dei guerrieri, riproponendo una sorta di «cimitero orale» dell’intero poema. 
Memorial è un esempio di come l’irriverenza della traduzione sia apertura verso nuove possibilità, ed è anche un esempio della complessità del ruolo del traduttore: 

“In Omero, infatti, Oswald sente «una moltitudine di voci» e scavare l’Iliade le ha permesso di rappresentare «un’intera comunità». Semplice e complesso come la sua continua conversazione con Omero, di conseguenza, il compito che ci ha affidato: infondere al suo inglese un’intonazione italiana che abbia la freschezza che lei ha infuso al greco omerico.”

(Dalla Nota dei curatori, p. 189)

*

SCAMANDRIO il cacciatore
Esperto d’ogni cerva del bosco
Soleva ascoltare la voce di Artemide
Che l’attirava ai monti
Lunare terra di nessuno
Gl’insegnò a stanare i suoi animali
Ma la morte imparziale ha ucciso l’uccisore
Tutte le frecce di Artemide più non lo aiutano
Inutile il suo braccio che scocca preciso

Lo pugnalò Menelao
La lancia affondò tra le spalle
La punta fuoriuscì dalle costole
Era figlio di Strofio

Come bimba s’aggrappa
Ai vestiti della madre che ha fretta
Vuole aiuto vuole braccia
Non vuole lasciarla andare
Come fissare quella torre adulta
Desiderando esser di nuovo leggera
Desiderando che tutta la vita e il suo travaglio
Si risolva nella spinta che la porta in braccio

Come bimba s’aggrappa
Ai vestiti della madre che ha fretta
Vuole aiuto vuole braccia
Non vuole lasciarla andare
Come fissare quella torre adulta
Desiderando esser di nuovo leggera
Desiderando che tutta la vita e il suo travaglio
Si risolva nella spinta che la porta in braccio

FERECLO figlio di Armonide caro ad Atena
Abile di mano e di lunga stirpe artigiana
Costruì la flotta dannata di Paride
Ignaro che pure per lui fosse barca di morte

Morì urlando in ginocchio
Merione gli trafisse la natica
E la punta forò la vescica

E l’indesiderato PEDEO
Errore dell’amante del padre
Calda sentì colpirgli il collo la lancia di Megete
Indeglutibile mal di gola metallico
Dritto fino ai denti
Morì mordendo la punta della lancia

Come d’improvviso tuona
E tempesta di vento s’abbatte
Ruggendo nelle orecchie del mare
E le curve di tante onde biancoscreziate
Rapide rotolano da una parte e dall’altra

Come d’improvviso tuona
E tempesta di vento s’abbatte
Ruggendo nelle orecchie del mare
E le curve di tante onde biancoscreziate
Rapide rotolano da una parte e dall’altra

*

SCAMANDRIUS the hunter
Knew every deer in the woods
He used to hear the voice of Artemis
Calling out to him in the lunar
No man’s land of the mountains
She taught him to track her animals
But impartial death has killed the killer
Now Artemis with all her arrows can’t help him up
His accurate firing arm is useless

Menelaus stabbed him
One spear-thrust through the shoulders
And the point came out through the ribs
His father was Strophius

Like when a mother is rushing
And a little girl clings to her clothes
Wants help wants arms
Won’t let her walk
Like staring up at that tower of adulthood
Wanting to be light again
Wanting this whole problem of living to be lifted
And carried on a hip

Like when a mother is rushing
And a little girl clings to her clothes
Wants help wants arms
Won’t let her walk
Like staring up at that tower of adulthood
Wanting to be light again
Wanting this whole problem of living to be lifted
And carried on a hip

Beloved of Athene PHERECLES son of Harmion
Brilliant with his hands and born of a long line of craftsmen
It was he who built the cursed fleet of Paris

Little knowing it was his own death boat
Died on his knees screaming
Meriones speared him in the buttock
And the point pierced him in the bladder

And PEDAEUS the unwanted one
The mistake of his father’s mistress
Felt the hot shock in his neck of Meges’ spear
Unswallowable sore throat of metal in his mouth
Right through his teeth
He died biting down on the spearhead

Like suddenly it thunders
And a stormwind rushes down
And roars into the sea’s ears
And the curves of many white-patched waves
Run this way and that way

Like suddenly it thunders
And a stormwind rushes down
And roars into the sea’s ears
And the curves of many white-patched waves
Run this way and that way

*

Per scaricare l’articolo in PDF: Alice Oswald, Memorial

*

Immagine: Beatrice Zerbato

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