Simone Burratti – Flow

per pensare ci vogliono grandi finestre

molto tempo da guardare fuori

una maggiore tolleranza al caldo

respirare è un’azione dei polmoni

non ho mai dato ai miei polmoni

un’autonomia tale

da ignorare le mie decisioni

*

la vita è triste se l’unico scopo

è dimenticarla

oppure è bellissima

decidere è un punto di vista

nessuno ha mai deciso che la vita

sarebbe stata bellissima o il contrario

dopotutto i tuoi occhi si dilatano

la faccia resta ancorata all’insù

come la perpendicolare di un cappio

*

non avere controllo sulle emozioni

non avere controllo sulle emozioni

vuol dire ignorare le emozioni degli altri

niente sciocchezze sull’essere profondi

piangere è solo trascurare gli altri

io ho molte emozioni

che pochissime persone al mondo

hanno emozioni come me

le mie emozioni nessuno le sa

perché nessuno vorrebbe

*

tu e le tue forme di impotenza

suggestionare dirigere chi

ogni gioco di ruolo ha il suo limite

ogni gioco dipende da chi stimi

io non sono una persona attraente

piaccio a tutti ma parlo molto male

nel gioco ho scelto un personaggio

che non posso interpretare

*

le dipendenze sono un passatempo

così come passare il tempo

è una dipendenza

nell’attesa del verbo finire

posso interrompere diverse cose

finire è il verbo ottuso dell’azione

finire è soltanto una soluzione

se dico che non mi sento bene

come una rana chiusa in una botte

come guardare ogni sera La7

come in mancanza di elettrodomestici

come domani

se chiedo a te tu che cosa faresti

*

come un elettrodomestico

sono invecchiato molto

sono invecchiato molto e molto in fretta

si può dire di me

che il vecchio amava stuprare il mare

entrare in piedi e spalancare l’acqua

il vecchio amava stuprare nel mare

soprattutto le donne più giovani

il bikini è qualcosa di incompleto

sembra solo una rete senza pesci

e allora provi a metterci dentro il pesce

il pesce è liscio e non si muove più

era soltanto un pesce

il suo occhio vuoto ospita moltitudini

con lo scopo di dimenticarle

*

mia madre non mi porta più al sushi

questo vuol dire che non mi vuole bene

un tempo forse mi ha voluto bene

cosa vuol dire aver voluto bene

l’affetto non è un complemento di tempo

il tempo non si coniuga alla madre

nessuno è esistito prima di noi

nessuno qui ci ha mai voluto bene

soltanto un’idea sparsa tra le altre

e poi i certificati di morte

l’oscenità bianca che la copre


Per scaricare gli inediti in PDF: Simone Burratti, Flow

Immagine: Lorenzo Picarazzi, Pipolotti Rist

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