Luciano Neri | Discorso a due

Poesie tratte dall’ultima raccolta di Luciano Neri, Discorso a due (L’Arcolaio 2019). 

*

Prima un corpo viveva
ritirato e distratto
lunga quarantena
quasi è diventato uno
a un palmo dall’altro
ha tenuto fede
alla mancanza – un nido
abitato.
Invece è rimasto due
e lui uno concentrato
a un palmo delle mani
un terzo occhio
vigilava il terreno
le parole confidenti
erano nel suo destino
senza replica una scelta
nelle mani di Abramo
nelle mani di un patriarca
aguzzino

*

Era senza dimora fissa
quando le ha chiesto di entrare
curioso e insaziabile.
Prima le ha chiesto di esitare.
Perché l’incontro fosse vero
le ha chiesto delle prove.
Era passato un anno
da quella prima esitazione
e alla fine le prove erano
solo le prove da superare.
Chiedevano evidenza
a un fantasma – a più di uno –
il seno e le labbra erano
attraenti
e un attimo dopo invisibili

*

Il sogno di Stalingrado

In guerra solitaria
era un aviatore
sopra Stalingrado
pensando di aver respinto
gli assedianti – la sua materia
aveva occhi
per ogni sguardo
(della donna della madre)
ma non per quello della figlia

Gli assediati erano
difesi dalle foglie
e dalle mura di macerie
e di corpi di cadaveri
di desiderio

Una difesa dopo l’altra
e gli uomini
divengono
un corpo di statua
abituato alla guerra –

adesso l’uovo
sganciato
morto dall’alto
il suo sguardo
dietro a una donna
al passo coi lupi
finiva allo stremo
in polvere

*

Si lasciava andare
a ogni spiraglio
chiedeva loro udienza
e si faceva coraggio
Ai loro ululati si rintanava
tra i boschi e nei suoi lamenti
non era mai sazio né pronto
ad abbandonarne il corpo

*

Siamo stati come quegli amanti
che si riscoprono mesi dopo
in un vicolo cieco
come serpenti
che hanno mutato pelle,
vicini a una tana pronti
a entrare sottoterra
con in mano rami
e giacigli e una torcia
fissa nell’angolo buio
e ferito –

più premurosi di allora
in un cortile interno
in un giardino come quelli
senza una trama
da farsi perdonare
ci siamo annusati
senza paura di seguire
l’altro per annullarci
nel corpo che cede
a un altro volere

*

Immagine: Anthony Hodgkinson, A lovers spear. Photo by Simon Hewson.

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