Leonardo Canella | Nuove nughette

Chicken Calavera (Mexican Folk Art)

[I testi che seguono sono tratti dall’ultimo libro di Leonardo CanellaNuove nughette (Prufrock spa, 2017)]

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5.

mi hai lasciato da solo insieme alle vongole, in cucina. Loro morivano sul fuoco e io le ascoltavo morire. Sul fuoco. E mi hai detto che è normale, mitica Polly, e poi mi hai lasciato solo in cucina insieme alle vongole. Alle vongole c’ho detto così che non è colpa mia mentre loro muoiono sul fuoco ed io le ascolto morire. E intanto mi sono messo a contare i mattoni del condominio difronte. Alla finestra tendinebianchespostate, che tu non c’eri e loro morivano, sul fuoco. Quando sei tornata con i sacchetti della spesa, mitica Polly, ero arrivato a 3260 mattoni e due manciate di vongole cotte sul fuoco. Che io le avevo ascoltate morire.

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14.

finestra, pop corn, sdraio, coca e canella sono le mie estati. Di sera. Sto lì e passo le mie estati. Di sera. E sono con loro e loro sono i vicini del supercondominioincementoarmato difronte. Loro litigano e io ci posso mettere anche dei mesi per farli litigare. Inoculo sospetti e fastidi. Poi loro esplodono e litigano e io li guardo e li ascolto. Sullo sdraio con pop corn e coca. Davanti alla finestra. Di sera, d’estate. Talvolta c’è anche uno sparo, dipende. Io preferisco le coltellate. A un tipo che stava per impiccarsi – il litigio era stato bellissimo – ho allungato la mano e gli ho offerto un po’ dei miei pop corn grandi e saporiti. Mica troppi però, – ho aggiunto – che se no ti distrai!

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28.

ho un dito che esce da una calza bucata e ti invito a cena per dirti questo, mitico Delmy. E per farti vedere il dito che esce dalla calza bucata, sul piatto sul tavolo (lì si vede meglio) tagliato dalla Polly tettinedorate (l’ho mandata al cinema per non essere disturbato). Mentre mangiamo, mitico Delmy, tu leggi un articolo del Corrierepuntoweb: ossa dentro una minicar in fondo al lago, risolto il giallo dei due amici scomparsi trenta anni fa. Tu leggi, mitico Delmy, ed io penso che tu ed io siamo effettivamente scomparsi trent’anni fa, in fondo a un lago. Dentro una minicar. Io ti volevo far vedere il mio dito che esce da una calza bucata e così siamo finiti in fondo al lago. Trent’anni fa, dentro una minicar. È stata la Polly tettinedorate a trovarci, stasera, dopo trent’anni. Appena tornata dal cinema. Scheletro in fondo al lago, l’ho baciata e le ho detto: hai visto mitica Polly che c’ho l’oso di un dito che esce da una calza bucata?

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35.

il primo entra morbido in una bolla di fumo e cemento. Il secondo arriva dopo. E anche lui fa una bolla di fumo e cemento, ed entra morbido pure lui. Fra il primo e il secondo ci stanno sette caffè. Spaccati, con il fumo ma senza cemento. Dall’11 settembre 2001 guardo quelle immagini tutte le mattine. In tv. Mi aiutano a essere in orario, a scuola. Con sette caffè nella pancia. Sto scrivendo questa nughetta in aereo così penso che forse anch’io oggi divento una bolla di fumo e cemento. Che entra morbida pure lei. Non so, è un’idea. Tu che leggerai questa nughetta fra carne e lamiere, ricorda: ci stanno sette caffè fra il primo e il secondo. Meglio senza latte. O se proprio devi, parzialmente scremato.

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57.

ecco, se la Polly tornasse adesso mi troverebbe seduto in cucina davanti a youtube, due limoni, il Corriere, Dante, le nughette, la macchina digitale difronte, i piedi sulla sedia. Morto. Penso a questo e penso però che questa nughetta falsa la mia posizione e che la Polly non mi troverebbe esattamente così. La scrittura sporca la realtà! mi grida dal freezer il pollo della Despar.

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Immagine: Calavera Chicken (Mexican Folk Art)

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