Francesca Ippoliti, Materia e separazione

foto per francesca ippoliti

 

Le stagioni

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Quando il vento fa agitare le tende e rovesciare i fogli, alcuni scelgono di non chiudere le finestre e di non raccogliere nulla dal pavimento. Soltanto, cercano la posizione giusta.
“Se una pioggia ti entra in casa, devi riuscire a reprimere il desiderio di metterti a riparo, e questo è importante.”

Scende di nuovo la notte uniforme tipica delle città. L’aria fa avanti e indietro nella trachea come stabilito da millenni. Mentre io parlavo di forze atmosferiche, qualcuno parlava di destino.

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Materia e separazione

“Il male è il ritmo degli altri.”
H. Michaux

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Non è desiderio e non è neppure vero. Ci pensi spesso, certo:
la musica d’ angeli, le distanze sbagliate
preoccuparsi solo della gioia
– immense apparizioni di gioia gloriosa –
solo per la gioia andarsene via.

Ma l’organismo deve accrescere il suo volume e la temperatura deve alzarsi: è assolutamente necessario spostarsi di un grado.

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La solitudine, poi. In sogno:
____la mia altezza di uccello
la potenza dell’occhio sopra il mondo
la vittoria definitiva sul ritmo.
Raggiungo la purezza completa,
l’odio primordiale.

_________________In dormiveglia:
contorni offuscati, il corpo adesso è una massa omogenea priva di arti, il corpo è soltanto un semplice peso, è la consolazione del peso, la salvezza miracolosa, prima di: erosione, annullamento, SPARIZIONE.

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Illusione e contagio

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I.

Ritrovo un’energia che conosco bene, una profondità.
Ti guardo da un’altra vita
e l’unica cosa vera è non toccarti.

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II.

Mi consegno a tutto questo con un gesto di fede: nella distruzione, nel ricordo, nella fine. I pensieri di una volta se ne vanno via come figli grandi, figli troppo cresciuti per restare. È una resa totale e sconsiderata e sicuramente neppure ora sto morendo.

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III.

Levarsi di dosso la fatica umiliante, la scorciatoia di un lavoro disperato. Lo sforzo è avvilente  come tutti i piani di salvezza perché non conosce la pietà.

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IV.

Lo stato di grazia
un dolore che non chiede più di andarsene.

Eppure era un grande gesto d’amore e di pietà
dirti: “Non startene al vento”.

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