Sotto alberi dormienti,
sotto cieli illuminati –
monti di foglie d’acero
uno accanto all’altro.
Le linee telefoniche,
i tanti semafori
mi hanno condotto
a te
e tu
tieni duro,
arrivo presto.
Tutti quei chilometri sprecati,
tutti quei viaggi senza meta
per corridoi verdi,
la nostra vita improvvisata
non era così imprudente,
no.
Sono passato, distratto,
sulle rotaie della ferrovia,
antica come la pietra;
in bici, incosciente,
sono andato verso casa.
(Per tutta la notte
le case che ronzavano,
l’inverno era alle porte
ma nessuno che ci facesse caso.)
Tutti quei chilometri sprecati,
tutti quei viaggi senza meta
per corridoi verdi,
la nostra vita improvvisata
non era così imprudente,
no.
Le linee telefoniche,
i tanti semafori
mi hanno condotto
a te
e tu
tieni duro,
arrivo presto.
Tutti quei chilometri sprecati,
tutti quei viaggi senza meta
per i corridoi verdi,
la nostra vita improvvisata
non era così imprudente,
no.