Stefano Dal Bianco, Provvisoria solitudine di io

 

Pubblichiamo una breve scelta dall’ultimo libro di Stefano Dal Bianco (Prove di libertà, Mondadori, 2012, primo per la sezione “poesia” della classifica pordenonelegge-Dedalus 2013). Una recensione (nostra) al libro era già uscita qui.

 

Provvisoria solitudine di io

 

 

Ad ogni singolo barlume di consapevolezza
il nostro mondo si disgrega
e tutto perde di realtà:
i nostri sentimenti, i nostri gesti,
le opere dell’uomo
e la letteratura integralmente.

Uno che pensa di essere io
ogni tanto ci prova
ad ampliare quei momenti,
perché la sola vera libertà
soltanto di questi si nutre

e va di pari passo alla pietà, che scatta,
ma ormai così lontano
da non potersi esercitare
per consapevolezza dello spreco
e per carenza di energia.

Il mondo dunque in quei momenti
se ne vada dietro a io,
che non può fare altro,
e io non se ne vada dietro al mondo.

______________________________

Un lavoro da fare

 

 

Come si fa a debellare un’emozione negativa
se non c’è un centro in noi che ci presiede
e al suo posto un fantasma avventato
che si mangia a poco a poco
quel poco di vita che avremmo.

Si potrebbe provare bellamente a farne a meno:
dalla terra tornare su di noi
con l’aiuto del cielo,
con la sua piena indifferenza,
per guadagnare un corpo
e in tutta coscienza con quello
prendere a calci le persone più care, a
cominciare da noi, tutte
le
volte
che cadiamo nel tranello quotidiano
e ci dimentichiamo.

______________________________

Veduta con signore

 

 

Un signore che mai conosciamo abbastanza oggi si è affacciato,
abbiamo visto che ha visto qualcosa
per un momento alla finestra,
qualcosa che tremava nella valle sottostante,
che respirava senza vento, con il suo solo potere,
ed era il bosco occupato dal non bosco,
indistinguibile nella foschia,
che respirava senza vento, era il legame
fra esistente e non esistente
e tutto intorno niente.

Allora venne il desiderio, il primo seme della mente,
e quel signore purtroppo si appagò,
divenne un passato remoto,
si volse indietro alla stanza
e cominciò a discorrere con noi
del più e del meno
mentre il legame intrasentito scompariva
e così i nostri confini, che per un po’ di tempo
erano stati i suoi.

____________________________

Età della vita

 

 

C’è un’età della vita
in cui si rarefanno le amicizie
e quelle poche
o per l’assenza di un progetto vero
o per il marcio dei costumi
o per l’accettazione di un inganno si opacizzano.

Contemporaneamente come cani
si fanno banali e sempre più innocenti
le morti degli anziani:
maestri parenti genitori ignari
a diventare cibo per la luna.

Di tutta questa empia misurata libertà che ci deriva noi
cosa faremo?

Un passo, da bravi, ancora solo un passo.

____________________________

Autolavaggio

 

 

Forse dovremmo bere molto.
Forse dovremmo respirare meglio.
Io morirò per qualche cosa di circolatorio.
Tu morirai per qualche cosa di cardiaco.
Tutto normale. Le tubature e la pompa.

Allora cibarsi con cognizione,
respirare consapevolmente,
ogni giorno lavare la macchina
con quello che ci viene offerto, la materia,
la materia che raffina i Pneumatici.

Spazzare via ciò che non serve,
lasciarsi impressionare da vivande più sottili,
coltivare una pazienza attiva,
pregare: chiedere e aspettare.

Tutti i giorni lavare la macchina
senza pensare di sapere-già,
senza pensare di sapere-tutto.

Separare le cose dai significati, andare contro
a ciò che di meglio si è pensato,
perché qualcosa va perduto in noi
perché una nuova nota suoni.

7 comments

  • “Dalla terra tornare su di noi con l’aiuto del cielo..e guadagnare un corpo …” commento da medico…” il corpo l’abbiamo avuto gratis dai genitori e dal desiderio di SE ‘che ha la vita : mi pare saggio dalla terra tornare su se stessi con l’aiuto del cielo che la bagna e la rende fertile (dove può ) e prima di Guadagnare occorre NON perdere un corpo,il nostro,e quello degli altri..” comunque BRAVO ,scrivi bene davvero!!

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    • Dato il “Bravo, scrivi bene davvero!!” – suggello a un commento di inutilità e incomprensibilità logica e sintattica – mi chiedo perché l’autore dello stesso non solo legga questa rivista, ma abbia anche la presunzione di lasciare commenti a una materia di cui, evidentemente, non è competente.

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  • Andrea Lombardi:te chi sei? Il supercompetente?io leggo quello che ha scritto il poeta e ne ho tratto delle impressioni positive e suggestive :per questo ho commentato,con parole e pensieri miei e gli ho detto BRAVO.Ma te che vuoi? Ti intrometti , giudichi ,!!! Presentati piuttosto : io faccio il medico ,leggo e commento le poesie con occhi ed esperienza da medico.E’ proibito?dal solito professorino tritapalle ?

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    • “Leggo e commento le poesie con occhi ed esperienza da medico”? Appunto, da non competente in materia. Chiunque ha il diritto di leggere una rivista, in modo particolare se on-line, ma per commentare, almeno in modo sensato, si presuppone che l’individuo in questione conosca l’oggetto della questione. E aggiungerei, dato il suo caso, caro Dottore, che chi voglia lasciare un commento in una rivista con questo taglio sappia anche utilizzare la sintassi e la punteggiatura in modo corretto (è anche quello che mi aspetterei da un medico). Un giudizio come “Bravo, scrivi bene davvero!!” andrebbe bene in un blog letterario di secondo o terzo ordine, e soprattutto non riferibile in questi toni a uno dei migliori poeti contemporanei italiani. Certo, caro Dottore, le possono essere piaciute le poche poesie dell’ultimo libro di Dal Bianco pubblicate da questa rivista, ma le contesto la presunzione di voler commentare e di volerlo fare in quei termini. Se ho ferito la sua professionalità o la sua sensibilità mi dispiace, ma il suo ultimo, ulteriore commento non fa che ratificare l’idea della sua persona già evidenziata nel suo primo, ribadisco inutile, commento.

      PS. Sono uno studente, cioè uno che studia, cosa che anche lei, data la sua sintassi e la sua punteggiatura, dovrebbe tornare a fare. Nel tempo libero, ovviamente.

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  • Intervengo per evitare che la discussione degeneri, riducendosi a uno scambio di offese personali che poco riguardano le poesie in questione, e poco ci interessano.
    Credo che sia diritto di chiunque leggere e poi commentare una poesia, ma credo anche che per farlo sia necessaria, se non proprio una minima competenza critica, perlomeno una coscienza generale nell’atto del commentare. In questo senso mi trovo d’accordo con Lombardi: commentare dei testi di un poeta affermato scrivendo “bravo, scrivi bene davvero!!” equivale a complimentarsi con un oncologo per una diagnosi “di routine” di tumore (e su questa somiglianza tra l’oncologo e il poeta ci sarebbe tanto da discutere).
    Un intervento scritto senza cognizione di causa (per la quale in questo caso sarebbe bastata una breve ricerca nel web) rischia di risultare inutile al fine di una condivisione di pareri o, peggio, di produrre fraintendimenti, ironie dissimulate (non mi pare però che queste ultime fossero nelle intenzioni di Ceccherini, anzi), che troppo spesso affollano i blog, specie letterari.
    Ciò non toglie che la riflessione “a monte” di Ceccherini risulti, se l’ho capita bene, coerente ai testi presentati. Un esempio su tutti, da Autolavaggio: “Allora cibarsi con cognizione, / respirare consapevolmente, / ogni giorno lavare la macchina / con quello che ci viene offerto, la materia, / la materia che raffina i Pneumatici.” In questo senso penso che tutta la tensione “verso l’alto” e tutti riferimenti esoterici (dalla Gnosi a Gurdjieff) presenti in Prove di libertà partano e si basino in primis su una coscienza tutta terrena e materiale, in vista di un’evoluzione “altra-alta” possibile solo attraverso la cognizione e cura del corpo.

    S.B.

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  • Caro Andrea Lombardi ma si rende conto di quello che ha detto nei suoi commenti? Criticare, anche aspramente, è lecito, ma avere la presunzione di stabilire chi dovrebbe lasciare un commento e chi no è ridicolo, soprattutto quando si parla di poesia, o di arte in generale. Lei parla di sintassi, di punteggiatura… di “uno dei migliori poeti italiani”, e poi si permette di giudicare inutile, ma soprattutto fuori luogo, un commento altrui. Non so se si rende conto che se si dovesse stare alle sue regole, alle sue istruzioni per l’uso, sarebbero veramente pochi, e a mio modesto parere anche i peggiori, quelli che potrebbero lasciare un commento a una poesia pubblicata in un blog di primo ordine (come sottintende lei). Comunque caro Andrea Lombardi non voglio insistere e la finisco qui… la lascio al suo studio competente e al suo ratificare buono e giusto.

    P.s. Ero uno studente, cioè uno che studiava.
    Ora non lo sono più. (Fortunatamente, però, la mia carta d’identità non è stata rinnovata. Quindi indovini un pò cosa c’è scritto sotto la voce “professione”…?)

    Poi complimenti anche a S.B. per la sua “coscienza generale nell’atto del commentare”… ma soprattutto per la riuscitissima espressione di “poeta affermato”.

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  • Ringrazio molto il sig Cotrone ,difensore del diritto di ascolto, lettura e libera espressione di un proprio commento-apprezzamento-critica o ,come nel caso in questione,spontaneo elogio ,fondato sulle emozioni evocate dall’incontro tra l’opera poetica e il proprio stato sanguigno fuso col retroterra culturale ed esperienziale.Invece vorrei far notare a S.B che una diagnosi di tumore non e’ mai per nessun Oncologo al mondo un episodio di routine ma sempre profondamente partecipato,personalizzato e differenziato.Stessa cosa per l’espressione del poeta che non accozza frasi fatte o banalità : idem per la percezione emotiva dell’altrui poesia che può anche strapparti un..” bravo, scrivi bene davvero!”: espressione di genuino apprezzamento senza” Se” e senza “Ma” che sento anche per lo scritto di SB…” evoluzione “altra-alta” possibile solo attraverso la cognizione e cura del corpo.”Ed ora voglio dare il voto allo studente Andrea Lombardi che forse,una volta digerite le perifrastiche attive e passive nonché l’Educazione Civica in ambito poetico,diventerà un Uomo che tollera la diversità (un Medico tra Letterati e’ come un negro tra ariani puri!!) e apprezza l’essenza dello spirito.Il voto comunque e’ alto perché si e’ espresso e messo a confronto.Saluti a tutti.

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