Eugenio De Signoribus – Nel villaggio oscuro

[Esce in questi giorni Nel villaggio oscuro di Eugenio De Signoribus; è pubblicato per Manni nella collana La pantera profumata, diretta da Antonio Prete. Presentiamo qui una selezione di testi, ringraziando l’editore per la gentile concessione]

***

Soglie dell’innocenza

***

L’innocenza è una condizione di soglia.

Alta, permanentemente in bilico.

Se la tradisco, precipito di qua, rovinosamente.

Se la fingessi, costruendola con artificio,

narcisismo attorale indotto da un ego malato,

precipiterei di là, in un allucinato autoinganno,

in una rovina senza indulgenza.

Di qua, sono caduto più volte, risollevandomi a fatica.

Di là, non è nelle mie possibilità.

*

***

da Piagature

***

Andare

***

Presso l’amena riva

non potrò più sostare

né in altre meraviglie

carezze della vista

***

ho un solco in me da sempre

nel tempo lacerato

così convulso e fondo

da esserne affondato

lì, a fatica, traio

tra resa e risalita

***

e lì singhiozza il sangue

che viene da lontano

e si confonde al mio

in un’unica vena

***

lì, m’infermo

nell’uguale grido 

di martoriata beltà

***

e assetato ne cerco 

un’illesa stilla

e l’affondare-affogare 

come al seno materno 

***

in attesa dei santi 

verso te mi commuovo 

***

lingua madre 

***

con te sola posso 

affacciarmi al mondo 

***

e ti sogno e rimpasto 

ti smanto e ti rivesto 

***

mentre incombe nel campo 

in maschera il cecchino

il conforme allo zero 

*

***

da Tempi virali

***

Cartolina

***

Cari amici, perdono 

per il lungo silenzio! 

***

gli orologi son fermi 

sono chiuse le porte 

***

sono senza più voce 

cieco nomade in casa 

***

il tempo non c’è più 

ora è attesa-sospesa 

***

e brancola a testa in giù 

***

in veglia: affanno o morte, 

in sonno: pietra al collo, 

***

buia la mente invasa 

sprofonda e non risale 

***

annaspa contro il male 

***

si sbatte, perché vale 

tornare al pelo d’acqua 

***

solo per soccorrere 

un sogno alla corrente

*** 

e se tutto si scioglie 

soccombere, andare 

*

***

(Sovrapposizioni)

***

Quando il fiume della mente 

rotte tutte le chiuse ai tardi anni 

all’interno esonda 

***

e tutti i nomi galleggiano e s’incrociano 

e sbattono tra loro ottusamente 

***

anche tu, nello sbrullìo vorticante, 

cerchi di aggrapparti a qualcosa 

che non si sgrani come un biscotto 

***

e se non è un’ostia di pietra 

sia un gommone sul mare 

***

mentre fuori imperversano 

miseria e cecità 

***

e tutto galleggia dolorosamente 

e tutto solo adesso pare 

*

Da Tempi bellici

***

***

6

***

distante dalla croce

sono già morto una volta 

***

liberato da ogni peso 

resterò qui, puntato

*** 

davanti all’escrescenza 

dell’albero malato 

***

con l’unghia a scavare 

fino alla radice…

***

non nascerà la gemma 

innestata di sogno 

***

(il grande occhio umiliato 

non vedrà più nulla) 

*

***

7

***

dal primo offeso istinto 

ho scelto il mio cammino 

con la parola, sola, 

***

ma sempre ho ritrovato, 

oltre il parvente cranio 

potente e dissennato, 

***

sette orribili teste 

a vista ricrescenti 

***

perché il male non muore 

e risucchia ogni esistente… 

***

ma è la penultima prova 

dell’evo sventurato 

***

mentre l’ultima incombe 

(finite scorte e storia) 

***

(silenzio della parola) 

Submit a comment

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...