Coerentemente con il proprio statuto di rivista dedicata in primo luogo a poesia e poetica, negli ultimi anni Formavera si è data il particolare obiettivo di abbattere una quarta parete – per così dire – interna, permettendo ai propri lettori di sbirciare diverse fasi di composizione testuale, meri appunti e riflessioni sul fenomeno dell’ispirazione. In poche parole, abbiamo privilegiato una prospettiva laboratoriale o addirittura pre-laboratoriale della produzione letteraria, convinti come siamo che si tratti di aspetti non sempre fruibili con la stessa facilità che permette di raggiungere i testi pubblicati.

Tuttavia, anche quella che va dallo scrittoio all’aperto è una quarta parete oltre la quale si può guardare con curiosità: quando un testo si può dire pronto, esso trova ad attenderlo un microcosmo di case editrici, riviste, premi letterari, festival del libro o più semplicemente singoli lettori il cui gusto e pensiero possono differire notevolmente, senza però che gli stessi siano chiamati ad esplicitare le proprie scelte di fronte a chi potrebbe esserne interessato. Molte discussioni critiche (si pensi, ad esempio, a quelle stancamente reiterate sullo stato di salute dell’arte) risultano così viziate dall’assenza di uno spazio dedicato ad uno dei principali attori nella catena autore – testo – lettore, dato che la ricezione viene spesso desunta in modo topico o, tutt’al più, speculata.

Ci proponiamo quindi di interpellare anche il pubblico della poesia: investigare i suoi movimenti, aprirci alle sue suggestioni, misurare insomma col nostro lavoro il polso di chi (ci) legge e scrive. Questa nuova linea di indagine, comunque, non intende aprire un ciclo completamente diverso dai precedenti. Mentre la rivista indagherà un’idea di poetica altrui attraverso apposite rubriche di interviste e incontri con operatori culturali, i redattori continueranno a far emergere la propria – a cui si presume siano più abituati i nostri lettori – selezionando traduzioni, recensioni e inediti, siano essi dei propri collaboratori o pervenuti indirettamente: soprattutto qui Formavera vuole rinnovare al proprio pubblico la sua disponibilità a valutare la pubblicazione di qualunque contributo inviato all’indirizzo mail della redazione (forma0vera@gmail.com), invitandolo a partecipare attivamente alla vita della rivista.

All’unità della redazione nella selezione degli autori e nello spoglio dei contributi, si accompagnerà quindi una maggiore apertura verso la naturale molteplicità del lavoro di scrittura. Non una sola linea forte, dunque, ma molte linee, a tracciare un panorama complesso, ricco e sfuggente, da seguire con l’entusiasmo e la consapevolezza di descrivere un organismo in movimento di cui noi stessi siamo parte. Pur con la consapevolezza che il panorama da tracciare resterà incompleto e condizionato dal nostro punto di vista, ci impegniamo a rinnovarci ed evolvere ricercando una direzione di scoperta, apertura ed inclusione in un’epoca sempre più familiare a concetti opposti e complementari come pluralità e bolla.

La redazione

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Immagine di Francesca Coldebella Bergamin

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