
di George Steiner
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La seconda parte del saggio tratto da G. Steiner, Linguaggio e silenzio, Rizzoli, Milano 1972, pp. 64-73.
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Pur trascendendo il linguaggio e lasciandosi alle spalle la comunicazione verbale, tanto la traduzione in luce quanto la metamorfosi in musica sono atti spirituali positivi. Laddove essa finisce o subisce un mutamento radicale, la parola reca testimonianza di una realtà esprimibile o di una sintassi più flessibile, più penetrante della propria.
Ma vi è un terzo modo di trascendenza: in esso il linguaggio ha semplicemente fine e il moto dello spirito non offre nessun’altra manifestazione esterna della propria esistenza. Il poeta entra nel silenzio. Qui la parola non confina più con il fulgore o con la musica, bensì con la notte. Continue reading “Il silenzio e il poeta /2” →
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