1.
Le tapparelle cullano refusi di falene la sera la mattina
stampano listarelle sul desco magliette moda anni cinquanta.
Tempo permettendo, indosseremo il desco.
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2.
Può posso stare con la base della schiena che tocca il davanzale
con un sole che è il sole di luglio del nove luglio delle otto e dieci a.m
anno duemilaventi 54º 41’ 20’’ latitudine longitudine 25º 16’ 47’’
coordinando gli avambracci a mettermi mettersi davanti
un suo mio libro inebetito dal biancore essere
per numerosi secondi una statua riscaldata
che scorda universo e applausi una statua tutta pori.
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3.
Le motorette rombando rilasciano una perimetrata onnipotenza.
L’estate è partorita dai tubi di scarico truccati dicembri inclusi.
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Giugno luglio agosto
sono stemmi che vengono dopo
apposti alla fiancata o al cruscotto.
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Multateli ma anche elogiateli in segreto
per le iperboli che ribollono per il serbatoio d’imbecillità
che mi concima questa terza rivelazione.
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4.
La resina termoplastica dei gazebo
rilascia nell’aria una nausea delicata.
Non c’è niente di eccezionale nel mio naso, credo,
così stordito, così incollato al telo.
E niente in quei salotti di vimini che traspirano
la loro umidità di oasi ridicole,
deserte o con l’addetto alle vendite
che annuncia una festicciola di manichini.
Distogliendosi,
viene proprio da riverirlo, allora,
il grigio della tangenziale che mi scorta
verso il bilocale senza proiettare vicinanze.
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5.
Approntano l’infisso per la mensola
il montante del cancelletto il prato
dove i bimbi potranno stravaccarsi.
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La trivella la fresatrice il tosaerba.
Fittissimi, aleatori, intervallano
campiture di rumori più blandi
infradito scrollati iris d’acqua flessi
cellulare che vibra pallina da tennis.
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Sono le cicale delle nostre parti
timidamente, svogliatamente inurbate.
Aspirano alla manutenzione; a tagliare il nastro
che inaugura ogni settembre
come un niente di fatto.
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Alle loro dentature, al fatalismo di chi le adopera
tra una pausa e l’altra, in tempi dilatati e arbitrari,
estorciamo una versione non troppo appariscente dell’estate.
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Per scaricare l’inedito in PDF: Davide Castiglione, Cinque rivelazioni estive
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Immagine: Giulia Gamberini
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